Il Gatto selvatico siciliano è unico nel suo genere.
Il Gatto selvatico con le sue numerose sottospecie è ampiamente distribuito in Europa, Africa e in Asia fino all' India, la Cina e la Mongolia.
In Italia è presente con due sottospecie (vedi sezione Classificazione) con una distribuzione per il Gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) che si estende dalla parte meridionale della Toscana, l'Umbria e le Marche meridionali sino a comprendere la Sicilia, mentre la sottospecie F. s. lybica ossia il Gatto selvatico africano, si trova solo in Sardegna.
Il gatto selvatico siciliano possiamo definirlo "unico e irripetibile" , sicuramente diverso dagli altri gatti selvatici presenti in altre parti d’Italia.
Una ricerca condotta dal giovane ricercatore e zoologo Stefano Anile, con la collaborazione della Ripartizione Faunistica Venatoria di Catania e dell’Ispra, ha dimostrato l’unicità del patrimonio genetico di questo gatto differente da qualsiasi altro Felis Silvestris.
Se confrontiamo il gatto siciliano con altri presenti nel paese, troveremo paradossalmente più differenze fra questi due che fra un gatto selvatico e uno domestico, sebbene quello che comunemente chiamiamo gatto domestico discenda in realtà dal gatto selvatico africano.
Il gatto selvatico siciliano, invece, discende da quello europeo. Eppure il "gatto siculo" è a sua volta differente.
La spiegazione sta nel fatto che la Sicilia è appunto un'isola e per questo il gatto selvatico, come anche altre specie siciliane, si è adattato a questo ambiente circoscritto con un risultato di patrimonio genetico unico, nettamente distinto rispetto alle popolazioni di gatti selvatici presenti in Italia.
Dalle differenze genetiche ovviamente discendono peculiarità morfologiche precise: Tra le altre, risulta avere una colorazione di fondo molto più scura, per una maggiore quantità di melanina nei pigmenti che costituiscono il pelo, e ha dimensioni più grandi».
Le popolazioni più numerose di gatto selvatico, si stima circa un migliaio di esemplari, sono state avvistate sull’Etna e nei boschi delle Madonie e dei Nebrodi; un centinaio nella zona etnea.
Due avvistamenti insoliti sono avvenuti invece alla Riserva dello Zingaro.
Qui, la scorsa estate, un primo esemplare è stato visto da un gruppo di volontari della Lipu di Trapani; mentre un secondo è stato fotografato dal professore Mario Lo Valvo, del dipartimento di Zoologia applicata dell'Università di Palermo.
Questo testimonia la capacità di questi animali di adattarsi ad habitat molto diversi tra l’Etna e lo Zingaro, dove le differenze territoriali sono notevoli.
Nonostante ciò il gatto selvatico siciliano è a rischio, per le tante minacce a cui è esposto: il bracconaggio, l'ibridazione con il gatto domestico, la costante erosione del suo habitat.
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