Giocando con i felini...
Di solito gli avvistamenti di misteriosi felini esotici, come tigri e leopardi, avvengono in piena estate, quando la gente passa più tempo fuori casa, e finiscono in un nulla di fatto o nel chiarimento che si trattava del gatto di un vicino.
Questa volta però il fatto è accaduto in pieno inverno e il felino esotico c'era per davvero: nascosto in un maso a Lana, un paese vicino a Merano, l'animale si era rifugiato nella legnaia nei pressi dell'abitazione, dove aveva sbranato due gatti. Come racconta l'articolo del quotidiano Alto Adige, i proprietari del maso avevano segnalato la presenza del grosso felino maculato al competente Ufficio Caccia e Pesca della provincia, che ha mandato sul posto l'ispettore forestale Andrea Ragazzoni, assieme ai carabinieri e a un veterinario.
Gli agenti sono riusciti a catturare l'animale con una trappola il giorno successivo e a portarlo a Bolzano presso una struttura autorizzata dall'amministrazione provinciale, il canile Sill, dove si trova tuttora. Chi l'ha esaminato ha stabilito che si trattava di un serval, (Leptailurus serval), un felino
africano di media taglia, aggraziato e slanciato (è il felino con le zampe più lunghe in proporzione), dal mantello pregiato e che preda prevalentemente roditori (oltre, a quanto pare, gatti).
“Nessuno si fida ad avvicinarsi”, racconta l’ispettore Ragazzoni. “Lo stesso proprietario, la sera prima del sequestro, si era rifiutato di entrare nella legnaia dove si era rifugiato". Si tratta quindi di un animale non abituato all’uomo e potenzialmente pericoloso.
Il proprietario, Bernd Raich, vive poco lontano dal punto in cui è stato ritrovato il felino, che si chiama Shiku e pesa una quindicina di chili. Raich l'ha acquistato tre anni fa in Germania, quando era ancora un cucciolo, per 21 mila euro. La documentazione prevista dalla CITES - la convenzione sul commercio delle specie esotiche - risulta in regola, quindi non si è trattato di traffico illegale. Ma è lo Stato italiano (in particolare la legge 150/92) a vietare ai privati di detenere in casa mammiferi potenzialmente pericolosi come un felide di media taglia, ecco quindi che per Shiku è scattato il sequestro.
Sulla sua pagina Facebook e intervistato, Raich sostiene che il suo Shiku è un savannah, cioè un incrocio di prima generazione tra un serval e un gatto domestico, ma il fenotipo dell'animale e le carte CITES (a meno di improbabili contraffazioni) lo smentiscono: si tratta di un maschio di serval a tutti gli effetti, nato in Germania nel novembre 2011. In ogni caso la legge vieta anche la detenzione di ibridi fino alla quarta generazione, perché essi conservano dimensioni e temperamento del genitore selvatico.
Non e’ chiaro se Raich desiderasse semplicemente un animale da compagnia esotico o se pianificasse un allevamento di gatti Savannah, impresa non facile se uno dei due partner (il micio) finisce a far da merenda per la controparte selvatica. I savannah, col loro aspetto da felino selvatico e i geni del micio di casa, sono la moda del momento e sono anche un buon investimento economico perche’ un esemplare da esposizione costa facilmente anche 10.000 euro. Il motivo del costo e’ che non e’ facile incrociare due specie diverse, il gatto e il serval, che hanno dimensioni, tempo di gestazione e numero di cromosomi differenti, senza contare il carattere “difficile” del grande felino africano. I maschi dei cuccioli ottenuti sono sterili almeno sino alla quinta generazione e possono avere problemi genetici. Il temperamento dei savannah, maschi e femmina, e’ del resto imprevedibile, quindi al di la’ della moda e’ un commercio che andrebbe scoraggiato, soprattutto per salvaguardare i serval.
In ogni caso, un animale africano difficilmente sarebbe sopravvissuto a lungo alle temperature altoatesine. Anche se il proprietario fa appello per la restituzione del suo "gattone", sarà l'autorità giudiziaria a decidere la destinazione finale del serval, che dovrebbe essere ricoverato nel rifugio specializzato in animali esotici di Grosseto o in quello di Sasso Marconi, in provincia di Bologna.
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