Il Gatto Bengala ha il marsupio...
Il gatto bengala è un ibrido ottenuto con l’incrocio tra un gatto domestico e un leopardo asiatico.
Il risultato di questo incrocio, è un gatto, considerato a tutti gli effetti domestico, dolce e coccolone, muscoloso ed atletico.
Ciò che lo rende particolare, oltre al carattere buono e al profondo legame che instaura con la famiglia, è il corpo diverso da quello di un nomale gatto.
Per farci aiutare nel capirne le differenze, siamo andati in Abruzzo per intervistare l’artista veneta Tonietto Luisa Albachiara, oggi considerata la massima esperta della razza, nonché allevatrice di questi splendidi felini.
Nella sua piccola oasi dedicata al gatto bengala chiamata Khoomfay, sono presenti le migliori linee al mondo di questa razza.
Ci accoglie con molta semplicità e con la sicurezza di chi non ha bisogno di dimostrare nulla; sapevamo che era un personaggio: Artista affermata ed esperta di leopardi, Presidente di un Associazione per la tutela dei piccoli felini selvatici e profonda conoscitrice del gatto bengala.
Albachiara ci racconta del suo primo incontro con un vero leopardo dentro ad una piccola chiesa dispersa nei boschi caucasici e del grande amore a prima vista che scatena il fascino e il mistero di questo felino, tanto da stravolgerne la vita.
Così ci descrive il Bengala:
- Il corpo di un gatto del Bengala è una struttura incredibilmente complessa. Quando tutti gli elementi si uniscono correttamente, il Bengala si muove come una volpe e non assomiglia a nessun'altra razza di gatto domestico.
Una caratteristica rivelatrice per indicare che un Bengala ha un buon corpo che è facile da vedere per tutti: proporzione testa a corpo.
La testa di un gatto del Bengala dovrebbe essere leggermente piccola in proporzione al suo corpo, che è il primo indizio che questo giovane gatto avrà un corpo straordinario.
L'altro tratto facilmente distinguibile del busto di un gatto del Bengala è la sua forma.
Il busto dovrebbe essere più profondo nella parte posteriore che nella parte anteriore.
La forma del corpo e le proporzioni di un gatto bengala non sono tipiche delle razze di gatti domestici, mentre sono normali per un piccolo gatto selvatico che vive nelle foreste, come il suo progenitore che si chiama Prionailurus Bengalensis.
I gatti leopardo in particolare, hanno questa forma che si è plasmata nei secoli, per adattarsi al loro ambiente naturale ben diverso da quello di un gatto domestico, pertanto riuscire a mantenere la forma e le proporzioni giuste nella selezione della razza del Bengala non è molto semplice. –
Uno studio del 2002 sulla correlazione tra la morfologia del gatto domestico e la capacità di salto ha concluso che i gatti con le zampe posteriori più lunghe e una massa corporea magra erano i saltatori più abili, il che spiegherebbe perché i gatti arboricoli hanno zampe posteriori più lunghe.
Il secondo fattore che contribuisce alla particolare forma della colonna vertebrale del Bengala è il posizionamento dell'osso pelvico.
I fianchi di un Bengala, più sono indietro, più la struttura del gatto è vicina al suo piccolo antenato gatto selvatico che vive nelle foreste. La coda è un buon indicatore del posizionamento dell'osso pelvico. Nel gatto domestico, il bacino è relativamente piatto e quasi allineato alla schiena.
Sul Bengala, il bacino è inclinato verso il basso con un angolo di circa 45 gradi. Ciò è visibile dalla curva verso il basso della spina dorsale e dalla coda che viene abbassata dopo che la spina dorsale si è abbassata.
Per ricapitolare, la linea superiore della schiena del Bengala dovrebbe avere una lunga pendenza che si curva verso l'alto prima di girare verso il basso al bacino, e poi sfociare nella coda che si estende fuori dal corpo.
Siamo profondamente affascinati dal luogo incantevole dove si trova l’artista, e altrettanto incantati dal suo modo di raccontare e spiegare tutto ciò che riguarda questo gatto e il leopardo asiatico.
Nel raccontarci le caratteristiche del gatto bengala, l’allevatrice Tonietto Albachiara ci spiega un dettaglio molto particolare, dandoci prova della sua profonda conoscenza di questa razza che alleva e studia ormai da un ventennio.
Tonietto Luisa Albachiara ci racconta:
I gatti leopardi che vivono nelle foreste e sugli alberi, hanno una straordinaria caratteristica che funge da mini paracadute: in realtà è la sacca primordiale e il suo scopo è quello di consentire al gatto di planare e fare salti più lunghi tra gli alberi delle foreste asiatiche.
In origine, tutti i felis catus hanno una sacca primordiale, ma sul gatto leopardo, si è trasformata in una caratteristica più evidente e accentuata per dare agli abitanti delle foreste asiatiche la capacità di rimanere nell'aria un po' più a lungo per fare quei lunghi salti da albero ad albero.
Questa caratteristica, con la selezione, è stata geneticamente trasferita al Gatto Bengala che anche per questo dettaglio, si rivela essere un felino unico e irripetibile…
Non in tutti è visibile, ma in genere si può vedere il lembo di pelle in più che si estende dalla parte superiore della gamba fino a metà addome. Sembra un marsupio e molti la scambiano per la pancetta credendo che il loro gatto sia obeso.
Il gatto Bengala è una tra le pochissime razze di gatto domestico ad avere questa caratteristica.
Le caratteristiche quindi, che rendono il gatto bengala molto speciale sono il dorso più lungo, le gambe posteriori più alte, il bacino più indietro e inclinato verso il basso, le sacche primordiali.
Ora ci appare molto più chiaro il motivo dello sforzo da parte di Luisa Albachiara Tonietto e Maurizio Filomeni, di far vivere i loro esemplari, in un area naturalistica tra felci ed arbusti, lasciandoli saltare tra un albero e l’altro, simulando i loro altrettanto affascinanti antenati. La selezione non si fa soltanto accoppiando due gatti, ma facendoli vivere nell’ambiente che più gli appartiene considerando, oltre al manto leopardato straordinario, anche la morfologia che li rende felini unici in assoluto…
FONTE: https://www.informazione.it/c/D96C8059-A318-4BA1-9398-D8F9AC4F32F6/Il-Gatto-Bengala-ha-il-marsupio
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