Una pantera a Torino
Il dicembre del 2005 una pantera nera è stata avvistata nella zona di Torino. in quei giorni, un abitnte di Collegno riuscì a filmarla dal suo balcone.
Scattarono quindi le ricerche , con l'aiuto di guardie faunistiche, carabinieri, vigili del fuoco e guardie forestali e il supporto tecnologico come videocamere a raggi infrarossi, proiettili soporiferi e fucili da cinghiale.
Inizialmente circolava la voce che la pantera fosse scappata dal Circo di Mosca che stava tenendo spettacoli nella zona Pellerina, notizia subito smentita, in quanto al circo avevano soltanto cani, cammelli, cavalli, e schimmiette.
Un fotogramma della videoripresa fu diffuso su internet, scatenando una sorta di scommessa tra chi affermava potesse essere realmente una pantera e chi affermava che fosse chiaramente un grosso gatto.
Un allarme simile fu diffuso a Pino Torinese tra il 1999 e il 2000: anche allora si mobilitarono forze dell'ordine e cacciatori della domenica,
il sindaco proibì con un'ordinanza di fare picnic nei boschi, mentre i veri esperti come l'etologo Giorgio Celli rimanevano scettici.
Vi furono numerosi avvistamenti, l'ultimo dei quali al confine tra le province di Torino e Cuneo, ma il felino non venne mai trovato. Due anni dopo la pantera di Pino divenne uno spettacolo teatrale.
Anche se le pantere nere sembrano particolarmente affezionate a Torino, non disdegnano le altre città.
Una delle più famose pantere italiane fu quella avvistata nei pressi del raccordo anulare di Roma nel 1989: alla battuta di caccia parteciparono anche i domatori del circo Orfei, senza esito. La pantera di Roma fu così famosa che l'anno successivo il movimento studentesco universitario che da Roma si diffuse in tutta Italia decise di chiamarsi proprio "la Pantera".
Il fenomeno non è solo italiano, comunque. In Gran Bretagna esiste perfino un gruppo di ricerca sui grossi felini (il Big Cat Research Group) che sul modello dei centri ufologici raccoglie e studia le testimonianze degli avvistamenti di grossi felini. Il gruppo riceve numerose segnalazioni al giorno (per qualche ragione, soprattutto dallo Yorkshire): nelle loro parole, "con la quantità di testimonianze che abbiamo, sembrerebbe che ci siano più leopardi qui che in tutta l'Africa" ma pochi risultati concreti. Tra i loro obiettivi c'è quello di raccogliere prove fotografiche o video inconfutabili dell'esistenza di tali animali: fino ad ora non è stato raggiunto.
Nell'ottobre 2005 sembrò che tali prove fossero state trovate in Australia: un abitante di Melbourne dichiarò di avere ucciso un puma nero (animale inesistente, per la cronaca, anche se possono esistere puma di colore scuro). Sfortunatamente, però, subito dopo l'uomo ne avrebbe gettato la carcassa in un fiume, rendendo così impossibile l'identificazione...
Il fatto che vengano avvistate quasi sempre pantere nere, anziché altri animali, o almeno felini di altri colori, meriterebbe un'analisi psicanalitica e ha un precedente letterario illustre: lo stupendo romanzo di Cornell Woolrich L'alibi nero dal quale il regista Jacques Tourner trasse il film L'uomo leopardo: in quel caso la pantera esisteva veramente, anche se... meglio non rovinare la sorpresa a chi volesse leggere il libro.
Per quanto possa accadere che grandi felini fuggano da circhi o zoo e quindi vaghino effettivamente per le città, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di falsi allarmi: il rapporto tra avvistamenti e casi noti di grandi felini abbandonati è dell'ordine di mille a uno, secondo il Big Cat Research Group. Il grande numero di false segnalazioni non deve stupire: come sanno bene gli esperti di ufologia, è molto difficile valutare le dimensioni di un animale (o di un oggetto qualsiasi) in movimento a distanza, particolarmente se non ci sono punti di riferimento. A questo vanno aggiunte le segnalazioni sbagliate di proposito (per scherzo o per pubblicità - c'è anche chi è riuscito a guadagnarsi una certa fama come cacciatore di pantere) e il fatto che la maggior parte degli allarmi-pantera avviene durante le vacanze estive o invernali, quando i giornali sono a corto di notizie.
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